Desideri ricevere la nostra newsletter? Richiedi di essere inserit* nella mailing list scrivendo a [email protected]! Cari amici de “Il Colibrì – tutti i colori del mondo”, eccoci alla seconda newsletter per presentarvi ciò che l'associazione propone e promuove. Questa volta vogliamo parlare di acqua, un bene preziosissimo per tutti gli esseri viventi... Siamo stai chiamati a votare al referendum nel giugno 2011 per difendere questo bene, perché l’acqua è un bene comune e un diritto umano universale. Un bene essenziale che appartiene a tutti. Nessuno può appropriarsene, né farci profitti. All'epoca il governo aveva, invece, deciso di consegnarla ai privati e alle grandi multinazionali. Chi ha votato per proteggere questo bene ha permesso di impedire tutto ciò. Con la pubblicazione, in data 20 luglio 2011, del Decreto del Presidente della Repubblica n. 116 è stata sancita ufficialmente la vittoria referendaria e l’abrogazione della norma che consentiva ai gestori di caricare sulle nostre bollette anche la componente della “remunerazione del capitale investito”. Se non saranno le istituzioni a far rispettare l’esito del referendum, saranno le cittadine e i cittadini a farlo. Per questo il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, a cui aderiscono oltre 80 reti nazionali, più di 1000 realtà territoriali e centinaia di Enti locali, hanno lanciato la campagna di obbedienza civile: ovvero il rispetto della volontà popolare eliminando il profitto dalle bollette. Perchè una campagna di "obbedienza civile" La “remunerazione del capitale investito”, che è pari al 7% della sommatoria degli investimenti effettuati nel periodo di affidamento al netto degli ammortamenti, nella generalità dei casi, incide sulle nostre bollette per una percentuale che oscilla, a seconda del gestore, fra il 10% e il 20%. Il referendum era stato proposto per far valere un principio chiaro: nella gestione dell’acqua non si devono fare profitti! E la risposta dei cittadini (95,8% a favore della cancellazione del profitto) non lascia alcun dubbio sull’opinione, praticamente unanime, del popolo italiano. Oggi, i gestori del servizio idrico italiano hanno ignorato con pretestuose argomentazioni l’esito referendario. Questo non può essere accettato! Perciò si chiede a tutti i cittadini italiani utenti del servizio idrico di aderire alla campagna di “obbedienza civile”. In cosa consiste la campagna di "obbedienza civile" La campagna di “obbedienza civile” consiste nel pagare le bollette, relative ai periodi successivi al 21 luglio 2011, applicando una riduzione pari alla componente della “remunerazione del capitale investito”. E’ stata chiamata di “obbedienza civile” perché non si tratta di “disubbidire” ad una legge ingiusta, ma di “obbedire” alle leggi in vigore, così come modificate dagli esiti referendari. Lo scopo principale della campagna di “obbedienza civile” è ottenere l’applicazione del risultato che è inequivocabilmente scaturito dai referendum. Con la mobilitazione attiva di centinaia di migliaia di cittadini si vuole attivare una forma diretta di democrazia dal basso, auto-organizzata, consapevole e indisponibile a piegare la testa ai diktat dei poteri forti di turno. Questa campagna consiste nel ricalcolare le tariffe idriche eliminando la componente di costo della “remunerazione del capitale investito”. L'obiettivo è di coinvolgere milioni di cittadini-utenti nel ricalcolo della propria bolletta idrica per spingere i gestori ad “obbedire” all’esito referendario . Con questo messaggio desideriamo cogliere l'occasione per ricordare come praticare l'auto- riduzione, nel rispetto degli esiti del referendum. Occorre A) revocare la domiciliazione bancaria, per chi ha delegato la banca o la posta a pagare la bolletta (può farlo solo l'intestatario della bolletta andando in banca o in posta e compilando un apposito semplice modulo); la bolletta successiva vi arriverà direttamente a casa. B) compilare e firmare il reclamo-istanza di rimborso al Centro veneto servizi (Cvs) e portarlo: a) (soluzione più semplice e gratuita) a uno degli sportelli (botteghe del commercio La Bilancia a Este, Il Colibrì a Monselice, Millesoli a Conselve, o la sede di Adl Cobas a Ca' Oddo) che ne raccoglieranno un certo numero, li consegneranno ai comitati provinciali organizzatori della campagna che provvederanno a loro volta a consegnare i modiuli di reclamo direttamente al Cvs; b) (soluzione che richiede tempo e gratuita) direttamente al Cvs, avendo cura di andare con 2 copie del modulo (una resterà al Cvs e l'altra – su cui va richiesto il timbro per ricevuta – rimarrà all'intestatario) c) (soluzione che richiede tempo e soldi) spendendo il modulo di reclamo con raccomandata con ricevuta di ritorno. C) compilare un nuovo bollettino di conto corrente postale, indirizzato al Cvs (il numero di conto corrente si trova nella bolletta che vi sarà nel frattempo arrivata a casa), con l'importo in scadenza autoridotto per la quota del 16,16% (quota pari alla remunerazione del capitale investito) e la causale seguente: adesione campagna di obbedienza civile + numero della bolletta e codice utenza (copiati dalla bolletta in scadenza) D) comunicare a uno degli sportelli i propri dati (nome e cognome, numero utenza, numero di cellulare, e-mail) in modo da poter essere contattato in caso di bisogno e in modo da consentire ai comitati per l'acqua di avere il quadro delle autoriduzioni. Gli utenti in difficoltà con la procedura possono rivolgersi direttamente agli sportelli, mentre chi fa da solo è invitato a comunicare comunque il suo nominativo e l’adesione, scrivendo a [email protected]. Presso la Bottega Il Colibrì e le altre sedi indicate potrete trovare il volantino che riassume in modo chiaro e sintetico la campagna di “obbedienza civile” e copia del modulo di reclamo indirizzato al Centro Veneto Servizi, oltre che un fac-simile del bollettino. Ora tocca a noi, facciamo in modo che il risultato del referendum 2011 sia rispettato attraverso questa campagna...ogni colibrì può fare la propria parte! Vi aspettiamo in Bottega! I commenti sono chiusi.
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Agosto 2024
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