Testo della diffida da noi pubblicato con le Botteghe della Bassa Padovana in un articolo de "Il Mattino di Padova"
Revamping Italcementi - "Il MATTINO di PADOVA", 02 Luglio 2010
C’È BISOGNO DI UNO SVILUPPO RISPETTOSO
ASSOCIAZIONI / IL COLIBRÌ DI MONSELICE / LA BILANCIA DI ESTE / MILLESOLI DI CONSELVE / E L’ARCOBALENO DI SOLESINO
Noi volontari delle botteghe di commercio equo e solidale vogliamo condividere alcune riflessioni sui progetti che coinvolgono il territorio di Monselice. Coltiviamo un sogno dagli ideali forti (uguaglianza, libertà, solidarietà, rispetto della dignità umana), che cerchiamo di perseguire con un nuovo modello di sviluppo fondato su commercio equo, consumo critico, sostenibilità e sobrietà degli stili di vita.
La carta dei principi cui aderiamo ci impegna a sostenere la salvaguardia dell’ambiente in quanto diritto umano alla salute, preoccupati del benessere delle generazioni future. Il Commercio equo si propone di favorire nel Mondo realtà produttive rispettose della salute di lavoratori, terra, aria e acqua.
E nel nostro territorio?
Anche qui lavoriamo per raggiungere questo obiettivo. Per questo sollecitiamo tutti i cittadini, gli amministratori e l’Italcementi stessa a riflettere a lungo sul revamping. Una riflessione che non si limiti alla scelta radicale tra ambiente e lavoro, ma che vada oltre questi due valori per nulla antitetici, ponendosi da una prospettiva diversa: quale società vogliamo? quale ruolo vi ricoprirà il cemento? come possiamo costruire nel nostro territorio un futuro davvero rispettoso della salute, della solidarietà e della dignità dell’uomo?
Italcementi con il revamping continuerà a produrre, seppur ridotto, inquinamento dell’aria per ben altri 25 anni. Crediamo che un futuro migliore per tutti passi attraverso una scelta diversa: la riduzione e dismissione a breve degli impianti ad alto impatto ambientale, una diversa politica abitativa, uno sviluppo del territorio in controtendenza rispetto al modello della cementificazione sproporzionata. È fondamentale che all’impegno di ciascuno per stili di vita più sobri si affianchino scelte coraggiose e lungimiranti di chi è stato eletto: politiche virtuose, ad esempio, che indirizzino verso l’abitazione delle case sfitte senza costruirne di nuove, l’utilizzo dei capannoni vuoti delle zone industriali, l’incentivazione dei mezzi pubblici e non la costruzione di nuove strade e viadotti come soluzione al traffico.
Dunque l’amministrazione comunale deve ricercare opportunità produttive e lavorative da insediare in zone già predisposte con l’obiettivo prioritario di non consumare ancora beni comuni quali l’aria, l’acqua e la terra. Siamo per un ambiente vivo e per il benessere delle persone che esso ospita e crediamo che i mezzi per realizzare il benessere collettivo esistano: solidarietà con la nostra terra, con il diritto alla salute e con il diritto al lavoro per tutti i cittadini che nel territorio e del territorio vivono.
ASSOCIAZIONI / IL COLIBRÌ DI MONSELICE / LA BILANCIA DI ESTE / MILLESOLI DI CONSELVE / E L’ARCOBALENO DI SOLESINO
Noi volontari delle botteghe di commercio equo e solidale vogliamo condividere alcune riflessioni sui progetti che coinvolgono il territorio di Monselice. Coltiviamo un sogno dagli ideali forti (uguaglianza, libertà, solidarietà, rispetto della dignità umana), che cerchiamo di perseguire con un nuovo modello di sviluppo fondato su commercio equo, consumo critico, sostenibilità e sobrietà degli stili di vita.
La carta dei principi cui aderiamo ci impegna a sostenere la salvaguardia dell’ambiente in quanto diritto umano alla salute, preoccupati del benessere delle generazioni future. Il Commercio equo si propone di favorire nel Mondo realtà produttive rispettose della salute di lavoratori, terra, aria e acqua.
E nel nostro territorio?
Anche qui lavoriamo per raggiungere questo obiettivo. Per questo sollecitiamo tutti i cittadini, gli amministratori e l’Italcementi stessa a riflettere a lungo sul revamping. Una riflessione che non si limiti alla scelta radicale tra ambiente e lavoro, ma che vada oltre questi due valori per nulla antitetici, ponendosi da una prospettiva diversa: quale società vogliamo? quale ruolo vi ricoprirà il cemento? come possiamo costruire nel nostro territorio un futuro davvero rispettoso della salute, della solidarietà e della dignità dell’uomo?
Italcementi con il revamping continuerà a produrre, seppur ridotto, inquinamento dell’aria per ben altri 25 anni. Crediamo che un futuro migliore per tutti passi attraverso una scelta diversa: la riduzione e dismissione a breve degli impianti ad alto impatto ambientale, una diversa politica abitativa, uno sviluppo del territorio in controtendenza rispetto al modello della cementificazione sproporzionata. È fondamentale che all’impegno di ciascuno per stili di vita più sobri si affianchino scelte coraggiose e lungimiranti di chi è stato eletto: politiche virtuose, ad esempio, che indirizzino verso l’abitazione delle case sfitte senza costruirne di nuove, l’utilizzo dei capannoni vuoti delle zone industriali, l’incentivazione dei mezzi pubblici e non la costruzione di nuove strade e viadotti come soluzione al traffico.
Dunque l’amministrazione comunale deve ricercare opportunità produttive e lavorative da insediare in zone già predisposte con l’obiettivo prioritario di non consumare ancora beni comuni quali l’aria, l’acqua e la terra. Siamo per un ambiente vivo e per il benessere delle persone che esso ospita e crediamo che i mezzi per realizzare il benessere collettivo esistano: solidarietà con la nostra terra, con il diritto alla salute e con il diritto al lavoro per tutti i cittadini che nel territorio e del territorio vivono.
Ecco di seguito il testo della diffida:
(Comune residenza) ……….…………………………, il ……………………….
Raccomandata a.r
Gent. Sig.ra Presidente della Provincia di Padova
Gent. Sig.ra Presidente del Parco Regionale dei Colli Euganei
Spett. le Italcementi S.p.A.
Egr. Sig.Sindaco del Comune di Monselice
OGGETTO: Adeguamento tecnologico alle migliori tecniche disponibili degli impianti della cementeria Italcementi di Monselice – denominato “Revamping”
La/Il sottoscritt .. ...................................................................., nat…. a ................................................ il ...... /....... /.........., residente in ………………..…… via .................................................................n........
premesso che
L’azienda Italcementi S.p.A. Cementeria di Monselice, ha presentato alla Provincia di Padova in data 17/03/2010 domanda di VIA (Prot. Prov. N. 44499) e domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale (Prot. Prov. N. 44495) per un progetto di “Adeguamento tecnologico alle migliori tecniche disponibili” degli impianti della cementeria Italcementi di Monselice – denominato “Revamping”.
La/Il sottoscritta/o risiede in area limitrofa alla realizzazione del nuovo impianto ed è, pertanto, titolare di diritto dominicale su porzioni di territorio incluse nell'ambito oggettivo e spaziale di operatività dell’impianto;
L’impianto, che si chiede venga assentito:
Alla/Al sottoscritt… appare evidente che l’assenso a un siffatto impianto costituisca anzitutto una violazione:
Tutto ciò premesso, con la presente si:
DIFFIDA
fa istanza
chiede di
_________________________
firma
(Comune residenza) ……….…………………………, il ……………………….
Raccomandata a.r
Gent. Sig.ra Presidente della Provincia di Padova
Gent. Sig.ra Presidente del Parco Regionale dei Colli Euganei
Spett. le Italcementi S.p.A.
Egr. Sig.Sindaco del Comune di Monselice
OGGETTO: Adeguamento tecnologico alle migliori tecniche disponibili degli impianti della cementeria Italcementi di Monselice – denominato “Revamping”
La/Il sottoscritt .. ...................................................................., nat…. a ................................................ il ...... /....... /.........., residente in ………………..…… via .................................................................n........
premesso che
L’azienda Italcementi S.p.A. Cementeria di Monselice, ha presentato alla Provincia di Padova in data 17/03/2010 domanda di VIA (Prot. Prov. N. 44499) e domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale (Prot. Prov. N. 44495) per un progetto di “Adeguamento tecnologico alle migliori tecniche disponibili” degli impianti della cementeria Italcementi di Monselice – denominato “Revamping”.
La/Il sottoscritta/o risiede in area limitrofa alla realizzazione del nuovo impianto ed è, pertanto, titolare di diritto dominicale su porzioni di territorio incluse nell'ambito oggettivo e spaziale di operatività dell’impianto;
L’impianto, che si chiede venga assentito:
- insiste in un’area dove sono presenti: 3 Cementifici – 2 Discariche – 1 Impianto Trattamento Ceneri provenienti dagli Inceneritori - Cogeneratori A Olio – Distillerie – Antenne – Mangimifici , dove sono concrete le proposte di costruire un nuovo Inceneritore di rifiuti a Sant’Urbano, diversi inceneritori di pollina e deiezioni animali, decine di impianti di cogenerazione a biomasse e di utilizzare CDR come combustibile nei cementifici;
- confligge con l’art.19, comma 1, lettera “c” delle NTA del Piano Ambientale del Parco Colli Euganei che definisce incompatibili con il Parco “gli impianti produttivi ad alto impatto ambientale, quali le cementerie” e con l’art. n. 19, comma 3, del Piano Ambientale;
- avrebbe un pesante l’impatto paesaggistico. La torre di produzione con annessa ciminiera, alta 122 metri s.l.m. determinerebbe un forte impatto visivo, modificando in maniera significativa la leggibilità del paesaggio, non solo di Monselice, ma di un’area molto vasta, comprendente anche i Comuni limitrofi;
- comporta un intervento che ha ripercussioni su un’area vasta comprendente diversi Comuni, la cui operazione, a partire dall’estate 2009, è stata gestita unicamente dal Sindaco di Monselice in rapporto diretto con Italcementi S.p.A., senza alcun coinvolgimento istituzionale degli altri enti, senza alcuna relazione con i portatori d’interesse;
- promette una riduzione degli inquinanti tradizionali, ma nella relazione presentata si sorvola sulle informazioni relative agli altri inquinanti, come le diossine, il mercurio, il tallio, il cadmio etc. e non si considera che l’impatto emissivo resterebbe comunque molto elevato per altri 25-30 anni. Non si affronta il problema delle micropolveri che i filtri, per quanto moderni, non possono bloccare.
- prevede l’uso di 100.000 t/a di Pet-coke, come combustibile per il nuovo forno. Il Pet-coke è un derivato dai processi di raffinazione del petrolio, che da scarto, considerato tossico e nocivo, è divenuto un combustibile solo in virtù di un Decreto Legge.
- considera l’uso di rifiuti d’ogni genere, come parte integrante del processo produttivo. Poi, al di là delle rassicurazioni, il rischio di vederli utilizzati come combustibile rimane altissimo, visto che Italcementi sta usando CDR (combustibile derivato da rifiuti) in molti suoi stabilimenti.
Alla/Al sottoscritt… appare evidente che l’assenso a un siffatto impianto costituisca anzitutto una violazione:
- delle norme del Piano Ambientale del Parco, dato chenei fatti si tratta di una nuova costruzione. Se tutti i cittadini residenti nel Parco, sono obbligati al rispetto di queste norme, altrettanto deve valere per una multinazionale.
- dei principi costituzionali posti a tutela dell’ambiente, del territorio e della salute.
Tutto ciò premesso, con la presente si:
DIFFIDA
- l'Amministrazione della Provincia di Padova, a non autorizzare il progetto di realizzazione di questo nuovo impianto richiesto da Italcementi S.p.A;
- l'Amministrazione della Provincia di Padova,il Comune di Monselice, l’Ente Parco dei Colli Euganei,.a non autorizzare costruzioni in contrasto con le norme vigenti e si fa riserva di segnalare tale evenienza alla Procura della Repubblica competente;
- Italcementi S.p.Ain persona del legale rappresentante pro tempore, a non realizzare l'impianto in oggetto;
fa istanza
- -di accesso, ai sensi dell’art. 22 L. n. 241/90, alla documentazione inerente alla domanda in oggetto, poiché la sottoscritta è titolare di un interesse diretto, concreto ed attuale, per le motivazioni sopra esposte, riservandosi, in caso di silenzio da parte della Pubblica Amministrazione superiore a trenta giorni, di presentare ricorso agli organi di giustizia amministrativa competenti;
chiede di
- essere informato/a in qualità di interessata e titolare di un diritto suscettibile di essere pregiudicato dal provvedimento amministrativo ai sensi dell’art. 7 l. 241/90, di ogni atto relativo al procedimento amministrativo per l’autorizzazione all’impianto in oggetto;
- essere informato/a del nome del responsabile del procedimento,
- prendere visione ed estrarre copia degli atti del procedimento, riservandosi di presentare memorie scritte e produrre documenti;
- essere sentito/a nel procedimento stesso per esporre le proprie ragioni e tutelare già in sede procedimentale i diritti soggettivi di cui è titolare;
- intervenire nel procedimento per l’approvazione dell’impianto di Italcementi S.p.A.
_________________________
firma