Di seguito è riportato il testo originale e integrale della prima lettera inviata nel 2014 ai candidati sindaco della città.
In occasione delle elezioni comunali del 2024, il testo è stato revisionato e sintetizzato, e dunque riproposto ai nuovi candidati sindaco. In risposta, uno dei candidati ha colto l'opportunità per conoscere la nostra realtà e ascoltare di persona le nostre proposte ed esigenze, invitando noi e le altre associazioni di Monselice ad un incontro di confronto.
In occasione delle elezioni comunali del 2024, il testo è stato revisionato e sintetizzato, e dunque riproposto ai nuovi candidati sindaco. In risposta, uno dei candidati ha colto l'opportunità per conoscere la nostra realtà e ascoltare di persona le nostre proposte ed esigenze, invitando noi e le altre associazioni di Monselice ad un incontro di confronto.
LA MONSELICE CHE VORREMMO: UN COMUNE EQUO E SOLIDALE
Ai candidati sindaco
per le elezioni amministrative 2014 del comune di Monselice
Ai/alle cittadini/e di Monselice
L’Associazione di volontariato “Il Colibrì – Tutti i colori del Mondo” opera ormai da dieci anni per la promozione di un Commercio Equo e Solidale nel territorio del Comune di Monselice. Le attività della nostra Associazione spaziano dalla gestione della Bottega del Mondo “Il Colibrì” con sede in via Roma 26, alla realizzazione di incontri culturali e di sensibilizzazione alle tematiche del Comes e non solo. A questo si aggiungono gli interventi nelle scuole, affinché i ragazzi prendendo coscienza delle discriminazioni ed ineguaglianze che caratterizzano il commercio tradizionale, operando scelte critiche e consapevoli. Da alcuni anni abbiamo cominciato una collaborazione stretta e proficua con alcune cooperative del Burkina Faso, ottenendo per due anni consecutivi il finanziamento per progetti di cooperazione internazionale da parte della Regione Veneto, e oggi anche da parte dell’Agenzia Giovani della Commissione Europea, presso la quale siamo accreditati come Ente di Invio di giovani nel contesto del Servizio Volontario Europeo (SVE), e abbiamo ricevuto un finanziamento per un progetto della durata di 8 mesi in Burkina Faso.
La cooperazione con i cosiddetti Paesi del Sud del Mondo è la nostra finalità principale, consci, però, che un rapporto equo e solidale mette innanzitutto in discussione il “Nord del mondo”, e consci, inoltre, che non possiamo esimerci dal considerare tutti i “Sud”: vicini e lontani, geografici, sociali e culturali.
È per questo perciò che intendiamo promuovere, anche nella nostra realtà territoriale, una cultura di eguaglianza tra gli individui, di sviluppo sostenibile, di rispetto per l’ambiente e di conoscenza e scambio con le altre culture.
È per questi semplici ma fondamentali motivi che la nostra Associazione presenta ai candidati Sindaco per il Comune di Monselice e alla cittadinanza questo documento che riporta le nostre richieste e proposte alla futura amministrazione comunale, nella piena disponibilità da parte nostra a collaborare per raggiungere, assieme, quelli che secondo noi sono obiettivi fondamentali per la realizzazione di un Comune Equo e Solidale.
“Abbiamo sogni, utopie, strategie, entusiasmo. Al primo posto di ogni politica, anche in un paese piccolo, non possono che esserci ambiente, rapporti con il Sud del Mondo e un modo diverso di consumare”
Sandro Sbarbati, sindaco nel 1999 del comune di Monsano (Ancona).
Il Commercio Equo e Solidale opera secondo regole stabilite a livello internazionale, garantendo:
Il Commercio Equo e Solidale è presente in Italia dagli anni ‘80, diffuso a livello territoriale in maniera capillare grazie alla presenza di oltre 800 Botteghe del Mondo, per lo più gestite da volontari. Alcuni prodotti del Comes sono oggi presenti anche in alcuni noti supermercati.
Per una maggiore promozione e diffusione del commercio equo e solidale a Monselice chiediamo alla nuova amministrazione comunale:
1) Il consumo di banane del Commercio equo nelle mense scolastiche del territorio comunale.Assieme al commercio del cotone, quello delle banane è il commercio più “sporco”, in riferimento all’uso di pesticidi durante le fasi della coltivazione.
In modo particolare, nelle piantagioni di banano in Africa, Asia e America Latina i fertilizzanti vengono irrorati per mezzo di aerei che sovrastano le piantagioni mentre i lavoratori si trovano al lavoro all’interno, privi di qualunque protezione. Sono centinaia in tutto il mondo i casi di lavoratori ammalati di tumore o resi sterili dall’utilizzo massiccio di pesticidi, alcuni dei quali banditi dai paesi sviluppati perché troppo dannosi alla salute, non solo dei coltivatori ma anche dei consumatori.
Ma i problemi legati al commercio tradizionale delle banane (un commercio che vede circolare 66 milioni di tonnellate di banane ogni anno) non finiscono con la questione dei pesticidi: per ogni banana venduta, nel commercio tradizionale i lavoratori guadagnano solo il 3% del prezzo finale. Rapporto che sale al 9% per le banane del commercio equo a lotta integrata, e del 12% per quelle biologiche.
Per maggiori approfondimenti sulla questione della produzione e del commercio delle banane rimandiamo alla bibliografia allegata a questo documento.
La nostra richiesta è che gli istituti scolastici del territorio comunale offrano ai ragazzi banane del Commercio Equo.
2) Distributori automaticiL’auspicio della nostra Associazione è che il Comune, le singole Pubbliche Amministrazioni e gli istituti scolastici si dotino di distributori automatici per bevande, caffè e snacks del Comes. Portiamo come esempio quanto realizzato all’istituto “J.F. Kennedy”, ma suggeriamo anche di consultare il sito www.equosolda.it.
Questa ingiustizia coinvolge i produttori un po’ ovunque nel mondo.
Nei confronti dei paesi del Sud del mondo un grande impegno del commercio equo è quello di ridurre le intermediazioni, e di pagare un prezzo equo ai produttori. A livello locale, la migliore risposta a questa esigenza è il GAS, Gruppo di Acquisto Solidale. I GAS consistono in gruppi di persone che si uniscono per acquistare all’ingrosso prodotti alimentari e non, da ridistribuire tra loro, incoraggiando il consumo di prodotti locali, abbattendo così l’inquinamento e i costi. GAS vuol dire quindi risparmio per il consumatore, ma nell’accezione più comune vuol dire anche ricerca della qualità e quindi predilezione per l’agricoltura biologica o comunque per metodi di produzione a basso impatto ambientale, che rispettino la salute dei consumatori e dell’ambiente.
Prediligere i prodotti locali significa sempre tutela della biodiversità, e spesso rispetto e recupero delle culture tradizionali della zona e dei metodi tradizionali di coltivazione, che rischiano di essere altrimenti perdute dalla tendenza all’uniformità del mercato tradizionale.
Lo scambio tra produttori e consumatori nei GAS è diretto, in quanto i consumatori possono, molto più facilmente che nel mercato tradizionale, ”giudicare” la bontà dell’attività del produttore e la qualità della sua produzione.
Nel nostro comune esiste già una buona iniziativa di vendita diretta produttore-consumatore, e riteniamo sia un buon passo nella giusta direzione, ma un GAS è molto di più… si tratta di acquisto SOLIDALE, il che comporta uno scambio e una crescita comune tra i partecipanti, condividendo esperienze e desideri, definendo insieme i criteri delle scelte di consumo e di vita. Da qualche mese è iniziata una collaborazione con il GasDotto di Este, che speriamo trovi sempre maggiori adesioni.
Crediamo che un’amministrazione che desideri un Comune ed un mondo diversi non possa che sostenere e incentivare la realizzazione di GAS a livello territoriale.
A questo proposito chiediamo che:
il nostro comune diventi uno dei comuni in cui non si producono e consumano OGM (Monselice comune non-transgenico)
La nostra proposta si spinge un po’ oltre, suggerendo alla futura amministrazione una partnership con i produttori locali al fine di agevolare un utilizzo dei loro prodotti nelle mense degli istituti scolastici comunali.
La nostra Associazione considera positivamente la presenza a Monselice di distributori di acqua e di latte alla spina. Iniziative come queste aiutano i produttori locali e salvaguardano l’ambiente abbattendo lo scarto di imballaggio e quindi la creazione di rifiuti. Chiediamo al futuro sindaco di incentivare l’installazione di questi distributori a livello territoriale, in particolar modo nelle periferie di Monselice, e di pubblicizzare tra i cittadini l’importanza di questa iniziativa.
Ad onor del vero quello degli imballaggi è un tallone d’Achille anche per il Commercio Equo, dato che i prodotti commercializzati devono rispettare tutta una serie di normative che impongono, tra le altre cose, l’utilizzo di confezionamenti.
La nostra Associazione è fiera di ospitare all’interno della Bottega “Il Colibrì” i detersivi alla spina Talibe. Scegliere l’acquisto di questi detersivi significa:
Un comune virtuoso, secondo noi, dovrebbe promuovere la riduzione degli imballaggi, continuando sulla strada dei distributori automatici di latte e acqua alla spina e sostenendo altre iniziative di questo tipo per tutti i prodotti che possono prevedere una vendita alla spina.
Ci permettiamo di elencare alcuni dei vantaggi che questo può comportare:
Suggeriamo al futuro sindaco di aderire al Manifesto delle Città Slow.
Nelle Città Slow:
- si attua una politica ambientale tendente a mantenere e sviluppare le caratteristiche del territorio e del tessuto urbano, valorizzando in primo luogo le tecniche del recupero e del riuso;
- si attua una politica delle infrastrutture che sia funzionale alla valorizzazione del territorio, e non alla sua occupazione;
- si promuove un uso delle tecnologie orientato a migliorare la qualità dell’ambiente e del tessuto urbano.
In questa sede ci permettiamo inoltre di suggerire al futuro sindaco di incentivare nelle famiglie l’uso dei mezzi pubblici, e in particolare l’utilizzo degli scuolabus o dei piedi bus nelle scuole.
Consideriamo un grande successo la riapertura del Parco Buzzaccarini e la sua gestione associativa e partecipata. Questo “polmone verde monselicense” deve costituire un fiore all’occhiello dell’amministrazione comunale, che invitiamo a promuovere al suo interno iniziative, e a dare la massima visibilità e il massimo appoggio a questo importante spazio della comunità.
Seppure alternativa, quella del Comes è una forma di commercio. La nostra Associazione ha però dimostrato nel tempo, attraverso una serie di incontri organizzati dalle diverse Botteghe del Mondo presenti nella Bassa Padovana, che il commercio equo può abbracciare, senza creare paradossi, tematiche come quella della sobrietà.
Sobrietà e consumi più sostenibili sono fondamentali per il rispetto di quei principi cari anche al commercio equo, come la tutela dell’ambiente, delle classi sociali più svantaggiate e in generale per una vivibilità e sostenibilità che ci consenta di vivere, tutti quanti, in maniera dignitosa nel “poco” spazio che il pianeta Terra ci offre, rispettandolo senza impoverirlo, per garantire la sopravvivenza delle future generazioni.
Crediamo che un sindaco virtuoso, e quindi un comune virtuoso, debba indirizzare la sua azione (e l’azione dei funzionari dei suoi uffici) nel rispetto di alcune semplici pratiche:
Ricordiamo che a risparmio energetico corrisponde risparmio economico.
E ancora:
Un’ amministrazione pubblica efficiente dovrebbe prevedere la figura di un consulente (formato tra il personale interno o assunto nel pieno rispetto della trasparenza della procedura di assunzione) in grado di analizzare la sostenibilità ambientale e la responsabilità sociale della pubblica amministrazione, redigendo una lista di soluzioni e di “buone pratiche” per i funzionari e gli amministratori:
A nostro avviso tutti questi obiettivi non possono prescindere da una corretta informazione e formazione dei cittadini e dei dipendenti comunali, al fine di rendere effettive tutte le buone prassi elencate e per diffondere questi comportamenti virtuosi.
In questo contesto ci permettiamo di inserire due ulteriori suggerimenti:
Pertanto sicurezza viene dalla presenza, in tutti i quartieri e le frazioni, delle Istituzioni, a partire dalla Scuola, dalla creazione e mantenimento di luoghi pubblici di aggregazione, dalla promozione di attività culturali e sportive .
Viene dalla promozione del confronto, delle conoscenze anche attraverso il perseguimento di obiettivi minimi come il potenziamento degli orari e dei servizi della Biblioteca.
Viene attraverso la riconquista di spazi e tempi dedicati a bambine/i, anziani, soggetti portatori di disabilità: dall’abbattimento delle barriere architettoniche che sono spesso i nostri marciapiedi alla possibilità per bambine/i, ragazzi/e, anziani di percorrere e vivere la strada come luogo sicuro e anche come luogo d’incontro, spazio ‘giocabile’.
Sicurezza è adoperarsi per eliminare le cause di emarginazione ed ingiustizia, muovendosi per garantire a tutti i diritti fondamentali quali il lavoro e la casa, non lasciandosi tentare da facili e demagogiche scorciatoie repressive.
Sicurezza è un ambiente salubre.
In questo contesto ci permettiamo di riconoscere l’importanza di due importanti istituti afferenti il Comune di Monselice: il Difensore Civico e la Commissione Pari Opportunità. Chiediamo a gran forza la massima visibilità di entrambi e la creazione dell’istituto del Pubblico Tutore per i minori.
In particolare chiediamo uno sforzo ed un sostegno alla Commissione Pari Opportunità affinché promuova all’interno del territorio comunale un’opera di monitoraggio del rischio che si sviluppino episodi di violenza contro le donne, di qualunque tipo, e una politica attiva di intervento sia in ambito educativo che di sensibilizzazione rispetto a queste tematiche, a cominciare dalle scuole di ogni ordine e grado del territorio.
Negli ultimi anni più volte la città di Monselice è stata “sporcata” da manifesti pubblicitari che hanno usato il corpo della donna, più o meno velatamente, per incuriosire il passante. Chiediamo al nuovo Sindaco, alla nuova amministrazione comunale e alla Commissione Pari Opportunità di prestare attenzione agli spazi pubblici e a non sottovalutare l’impatto che alcune pubblicità possono avere nel perpetrare stereotipi e visioni maschiliste del genere femminile.
Quella di Monselice è però una zona fortemente inquinata, a causa della presenza dei cementifici e del traffico molto intenso.
Una sorveglianza attenta affinché non vengano superati i limiti di emissione imposti dalla legge, ma soprattutto la verità e trasparenza delle rilevazioni ed il continuo dialogo con la cittadinanza e con i comitati ambientalisti suoi rappresentanti sono per noi fondamentali nell’intento di creare una Monselice in cui poter vivere bene.
A tutto questo si deve accompagnare una politica che affronti a 360° la questione ambientale, dal punto di vista della tutela e della valorizzazione degli spazi verdi e la creazione di nuovi parchi e giardini.
Nel territorio comunale è presente un canile municipale. Al futuro sindaco chiediamo maggiore attenzione nei confronti di questa realtà, e una politica in generale attenta al rispetto di tutti gli esseri viventi, in contrasto con le attuali tendenze rivolte al disboscamento e alla diffusione e liberalizzazione sconsiderata della caccia.
Ci permettiamo ancora di suggerire la creazione di “un bosco in città”, particolarmente utile per almeno tre diverse ragioni:
La nostra Associazione crede fermamente che la massiccia cementificazione realizzata nel territorio comunale in questi ultimi anni abbia condotto in una direzione diametralmente opposta alla concezione di Comune vivibile e sostenibile che abbiamo tutti in mente e che ci permettiamo di delineare in queste poche pagine. Un Comune al quale tutti noi aspiriamo, che ci consenta di vivere bene oggi e di lasciare alle generazioni future un luogo sano e felice in cui vivere.
Chiediamo al futuro sindaco di impegnarsi nella creazione di uno spazio pubblico per le associazioni. Nel farlo ci permettiamo di suggerire la rivalorizzazione di spazi già esistenti, all’interno di una più ampia riqualificazione del patrimonio artistico monselicense.
In quanto Associazione di volontariato reputiamo penoso dover ricorrere ad estenuanti ed infinite burocrazie per riuscire a porre in essere le diverse iniziative culturali che ci prefiggiamo di realizzare. Essere volontari vuol dire dedicare il proprio tempo e le proprie energie nel portare avanti un progetto o una idea, una volta smessi i panni di lavoratore/trice, studente/ssa, etc. Crediamo fermamente nell’indispensabilità di un’ Amministrazione che sappia sostenere, appoggiare ma soprattutto DIALOGARE con le realtà associative e culturali del territorio. Un’Amministrazione lungimirante e illuminata nel considerare questo tipo di realtà come una grande risorsa. Un’ Amministrazione che metta a disposizione delle associazioni, dei comitati e dei gruppi informali tutte le risorse di cui dispone, visto che queste risorse comunque appartengono alla cittadinanza e a questa devono tornare arricchite del valore che le associazioni possono offrire.
Con risorse intendiamo solo in minima parte a quelle economiche. Molto di più contano le risorse umane, fisiche, la trasparenza nella gestione e un’ Amministrazione in grado di mettere in rete le varie realtà associative e culturali, artistiche, sportive e musicali.
Art. 2
Pace e cooperazione
Chiediamo inoltre al futuro sindaco, ai futuri assessori, alle forze dell’ordine e a tutti i funzionari comunali di rispettare questo fondamentale articolo e di realizzare delle politiche conformi se non superiori agli standard internazionali sui diritti umani sanciti dalle Nazioni Unite.
In particolare chiediamo con forza una politica sociale di accoglienza e integrazione delle realtà che al nostro Comune, ma ancor prima al nostro Paese, chiedono asilo o più semplicemente aiuto. Politiche che rispettino le diversità etniche, sociali e culturali e ne facilitino l’integrazione in un clima di pace e accoglienza alla luce del suddetto articolato, si troverebbero in armonia con le convenzioni e dichiarazioni internazionali col Diritto Internazionale dei Diritti Umani.
È evidente che molte passate e presenti politiche nel nostro Comune si sono spinte nella direzione opposta a quella cui noi auspichiamo e suggeriamo in questa sede. Al dialogo e all’accoglienza si sono sostituite violenza e violazione dei diritti fondamentali che appartengono all’umanità tutta, ghettizzazioni e false promesse che hanno causato sfiducia e ulteriori difficoltà da parte degli accolti, e perplessità se non addirittura pregiudizio e reazioni violente da parte di chi, se facilitato nella comprensione del fenomeno, avrebbe potuto e dovuto accogliere.
La speranza della nostra Associazione e di tutte le persone che rappresentiamo è quella di non vedere più ripetersi certe politiche, così legate a concezioni tribali del territorio e del lavoro, che male si conciliano con quella che è la nostra odierna realtà: una società globale in un mondo globalizzato, una società multietnica in cui all’integrazione (di una cultura nell’altra) deve poter prevalere il multiculturalismo, ovvero l’avvicinamento e affiancamento delle diverse culture, nel pieno riconoscimento della dignità, importanze e del valore di ciascuna.
Il fenomeno migratorio non è più, oramai da decenni, un fenomeno emergenziale, e numerosissime famiglie straniere sono ormai perfettamente inserite nel contesto culturale, sociale e lavorativo del nostro Comune come nei comuni di tutta Italia. Molti bambini e bambine, ragazzi e ragazze che frequentano le scuole del nostro Comune e ne vivono i suoi spazi sono nati in suolo italiano e non hanno mai o quasi mai visitato i paesi di origine della propria famiglia. Vivono in Italia e in Italia sono cresciuti, parlano italiano e si sentono totalmente o in parte italiani. Quando arriveranno alla maggiore età, però, a differenza dei loro coetanei, con i quali hanno condiviso moltissime esperienze di vita, non potranno esprimere la propria preferenza elettorale, non potranno partecipare attivamente alla vita politica di quel Paese, o di quel Comune, che conoscono e che li ha visti nascere e crescere. Come hanno fatto molti comuni in Italia, tra i quali il Comune di Borgo San Lorenzo (provincia di Firenze), chiediamo con forza al futuro Sindaco di attribuire la cittadinanza onoraria a tutti gli studenti nati e cresciuti in Italia, come segno di un processo che deve trovare eco in tutta Italia, concretizzandosi finalmente in veri e propri atti normativi.
In questo periodo di crisi economica, ma contemporaneamente sociale, umana e spirituale, è importante che l’istituzione pubblica affronti con i giovani le tematiche della cittadinanza, del multiculturalismo, dell’amministrazione della cosa pubblica, della partecipazione sociale e della cittadinanza attiva, affinché i giovani non si sentano lontani e abbandonati dalla politica, ma sappiano comprendere l’importanza della condivisione di ideali e della necessità che ciascuno “faccia la propria parte” (come il colibrì che vola verso l’incendio invece che scappare, portando nel becco una piccola goccia di acqua, che assieme a tante altre può salvare la foresta).
Ci permettiamo infine di suggerire la creazione di partenariati e gemellaggi con Paesi del Sud del mondo.
In conclusione
UN COMUNE SENZA CONFINI
Un Comune che pensa alla differenza di genere e alla diversità come una possibilità per una nuova e più fruttuosa convivenza civile, come lo sviluppo di un pensiero che sappia vedere e rispettare i propri confini, ma sia in grado di superarsi e mescolarsi con l’altro.
Un Comune costruttore di ponti per una nuova cultura di interazione tra i generi e tra i popoli in cui ognuno possa sentirsi cittadino di Monselice e, insieme, del mondo intero.
Il tema dell’interculturalità è oggi una questione decisiva vista la centralità dei fenomeni migratori e del confronto tra
culture in questa fase dello sviluppo della società italiana e mondiale. E’ una questione decisiva anche nel nostro territorio. Allora si può scegliere di essere un territorio vasto (tanti territori diversi) come segno di uno sconfinamento cercato per rendere ancora più ricca l’esperienza di noi stessi e del mondo.
È necessario sviluppare azioni positive e buone pratiche in favore delle giovani generazioni, delle donne e degli uomini che hanno le loro radici i questo territorio o che, perché migranti, le stanno ponendo qui; pratiche che
facilitino la capacità di relazionarsi dando spazio all’ascolto, perché, attraverso l’ascolto dell’altro, arriviamo a noi stessi; pratiche che consentano di accettare e attraversare – standoci con pazienza – lo smarrimento, la mancanza, la difficoltà a capire per cercare insieme lo spazio della libertà responsabile e della dignità di ciascuno.
Pratiche che costituiscano concrete possibilità di promozione della sicurezza con gli strumenti non delle inferriate o
delle ronde che creano muri, ma con quelli del potenziamento degli spazi di aggregazione e confronto in ogni quartiere, del sostegno e della promozione della vita associativa perché l’agire cooperativo è la garanzia di una sicurezza a misura d’uomo fondata sul rispetto dell’altro, sull’aiuto e il sostegno reciproco; promozione
della lotta alla discriminazione sia essa legata al genere, all’età, alla provenienza sociale o culturale perché ciascuno possa trovare adeguati spazi di ascolto e di sostegno per la piena realizzazione del proprio progetto di vita.
Auspichiamo che la nuova Amministrazione comunale sappia indirizzare le proprie politiche in questo senso. Da parte nostra continueremo a valutare con questo metro le politiche comunali passate, presenti e future.
per le elezioni amministrative 2014 del comune di Monselice
Ai/alle cittadini/e di Monselice
L’Associazione di volontariato “Il Colibrì – Tutti i colori del Mondo” opera ormai da dieci anni per la promozione di un Commercio Equo e Solidale nel territorio del Comune di Monselice. Le attività della nostra Associazione spaziano dalla gestione della Bottega del Mondo “Il Colibrì” con sede in via Roma 26, alla realizzazione di incontri culturali e di sensibilizzazione alle tematiche del Comes e non solo. A questo si aggiungono gli interventi nelle scuole, affinché i ragazzi prendendo coscienza delle discriminazioni ed ineguaglianze che caratterizzano il commercio tradizionale, operando scelte critiche e consapevoli. Da alcuni anni abbiamo cominciato una collaborazione stretta e proficua con alcune cooperative del Burkina Faso, ottenendo per due anni consecutivi il finanziamento per progetti di cooperazione internazionale da parte della Regione Veneto, e oggi anche da parte dell’Agenzia Giovani della Commissione Europea, presso la quale siamo accreditati come Ente di Invio di giovani nel contesto del Servizio Volontario Europeo (SVE), e abbiamo ricevuto un finanziamento per un progetto della durata di 8 mesi in Burkina Faso.
La cooperazione con i cosiddetti Paesi del Sud del Mondo è la nostra finalità principale, consci, però, che un rapporto equo e solidale mette innanzitutto in discussione il “Nord del mondo”, e consci, inoltre, che non possiamo esimerci dal considerare tutti i “Sud”: vicini e lontani, geografici, sociali e culturali.
È per questo perciò che intendiamo promuovere, anche nella nostra realtà territoriale, una cultura di eguaglianza tra gli individui, di sviluppo sostenibile, di rispetto per l’ambiente e di conoscenza e scambio con le altre culture.
È per questi semplici ma fondamentali motivi che la nostra Associazione presenta ai candidati Sindaco per il Comune di Monselice e alla cittadinanza questo documento che riporta le nostre richieste e proposte alla futura amministrazione comunale, nella piena disponibilità da parte nostra a collaborare per raggiungere, assieme, quelli che secondo noi sono obiettivi fondamentali per la realizzazione di un Comune Equo e Solidale.
“Abbiamo sogni, utopie, strategie, entusiasmo. Al primo posto di ogni politica, anche in un paese piccolo, non possono che esserci ambiente, rapporti con il Sud del Mondo e un modo diverso di consumare”
Sandro Sbarbati, sindaco nel 1999 del comune di Monsano (Ancona).
- Un Comune che promuove il commercio equo e solidale
Il Commercio Equo e Solidale opera secondo regole stabilite a livello internazionale, garantendo:
- una più equa retribuzione dei produttori, commisurata al lavoro effettivo svolto e alla situazione socio-economica dell’area in cui il lavoratore risiede;
- continuità nei rapporti tra produttori e centrali di importazione: contratti pluriennali, pagamenti anticipati ai produttori e prezzi il più possibile stabili nel tempo;
- riduzione al minimo dei passaggi commerciali tra produttore e consumatore finale;
- prezzi trasparenti per i consumatori finali;
- rispetto delle tecniche di produzione artigianali, dell’ambiente e sviluppo della coltivazione biologica;
- microcredito.
Il Commercio Equo e Solidale è presente in Italia dagli anni ‘80, diffuso a livello territoriale in maniera capillare grazie alla presenza di oltre 800 Botteghe del Mondo, per lo più gestite da volontari. Alcuni prodotti del Comes sono oggi presenti anche in alcuni noti supermercati.
Per una maggiore promozione e diffusione del commercio equo e solidale a Monselice chiediamo alla nuova amministrazione comunale:
1) Il consumo di banane del Commercio equo nelle mense scolastiche del territorio comunale.Assieme al commercio del cotone, quello delle banane è il commercio più “sporco”, in riferimento all’uso di pesticidi durante le fasi della coltivazione.
In modo particolare, nelle piantagioni di banano in Africa, Asia e America Latina i fertilizzanti vengono irrorati per mezzo di aerei che sovrastano le piantagioni mentre i lavoratori si trovano al lavoro all’interno, privi di qualunque protezione. Sono centinaia in tutto il mondo i casi di lavoratori ammalati di tumore o resi sterili dall’utilizzo massiccio di pesticidi, alcuni dei quali banditi dai paesi sviluppati perché troppo dannosi alla salute, non solo dei coltivatori ma anche dei consumatori.
Ma i problemi legati al commercio tradizionale delle banane (un commercio che vede circolare 66 milioni di tonnellate di banane ogni anno) non finiscono con la questione dei pesticidi: per ogni banana venduta, nel commercio tradizionale i lavoratori guadagnano solo il 3% del prezzo finale. Rapporto che sale al 9% per le banane del commercio equo a lotta integrata, e del 12% per quelle biologiche.
Per maggiori approfondimenti sulla questione della produzione e del commercio delle banane rimandiamo alla bibliografia allegata a questo documento.
La nostra richiesta è che gli istituti scolastici del territorio comunale offrano ai ragazzi banane del Commercio Equo.
2) Distributori automaticiL’auspicio della nostra Associazione è che il Comune, le singole Pubbliche Amministrazioni e gli istituti scolastici si dotino di distributori automatici per bevande, caffè e snacks del Comes. Portiamo come esempio quanto realizzato all’istituto “J.F. Kennedy”, ma suggeriamo anche di consultare il sito www.equosolda.it.
- Un Comune a chilometri zero
Questa ingiustizia coinvolge i produttori un po’ ovunque nel mondo.
Nei confronti dei paesi del Sud del mondo un grande impegno del commercio equo è quello di ridurre le intermediazioni, e di pagare un prezzo equo ai produttori. A livello locale, la migliore risposta a questa esigenza è il GAS, Gruppo di Acquisto Solidale. I GAS consistono in gruppi di persone che si uniscono per acquistare all’ingrosso prodotti alimentari e non, da ridistribuire tra loro, incoraggiando il consumo di prodotti locali, abbattendo così l’inquinamento e i costi. GAS vuol dire quindi risparmio per il consumatore, ma nell’accezione più comune vuol dire anche ricerca della qualità e quindi predilezione per l’agricoltura biologica o comunque per metodi di produzione a basso impatto ambientale, che rispettino la salute dei consumatori e dell’ambiente.
Prediligere i prodotti locali significa sempre tutela della biodiversità, e spesso rispetto e recupero delle culture tradizionali della zona e dei metodi tradizionali di coltivazione, che rischiano di essere altrimenti perdute dalla tendenza all’uniformità del mercato tradizionale.
Lo scambio tra produttori e consumatori nei GAS è diretto, in quanto i consumatori possono, molto più facilmente che nel mercato tradizionale, ”giudicare” la bontà dell’attività del produttore e la qualità della sua produzione.
Nel nostro comune esiste già una buona iniziativa di vendita diretta produttore-consumatore, e riteniamo sia un buon passo nella giusta direzione, ma un GAS è molto di più… si tratta di acquisto SOLIDALE, il che comporta uno scambio e una crescita comune tra i partecipanti, condividendo esperienze e desideri, definendo insieme i criteri delle scelte di consumo e di vita. Da qualche mese è iniziata una collaborazione con il GasDotto di Este, che speriamo trovi sempre maggiori adesioni.
Crediamo che un’amministrazione che desideri un Comune ed un mondo diversi non possa che sostenere e incentivare la realizzazione di GAS a livello territoriale.
A questo proposito chiediamo che:
il nostro comune diventi uno dei comuni in cui non si producono e consumano OGM (Monselice comune non-transgenico)
La nostra proposta si spinge un po’ oltre, suggerendo alla futura amministrazione una partnership con i produttori locali al fine di agevolare un utilizzo dei loro prodotti nelle mense degli istituti scolastici comunali.
La nostra Associazione considera positivamente la presenza a Monselice di distributori di acqua e di latte alla spina. Iniziative come queste aiutano i produttori locali e salvaguardano l’ambiente abbattendo lo scarto di imballaggio e quindi la creazione di rifiuti. Chiediamo al futuro sindaco di incentivare l’installazione di questi distributori a livello territoriale, in particolar modo nelle periferie di Monselice, e di pubblicizzare tra i cittadini l’importanza di questa iniziativa.
- Un Comune ad imballaggi ridotti
Ad onor del vero quello degli imballaggi è un tallone d’Achille anche per il Commercio Equo, dato che i prodotti commercializzati devono rispettare tutta una serie di normative che impongono, tra le altre cose, l’utilizzo di confezionamenti.
La nostra Associazione è fiera di ospitare all’interno della Bottega “Il Colibrì” i detersivi alla spina Talibe. Scegliere l’acquisto di questi detersivi significa:
- ridurre l’utilizzo di imballaggi in quanto lo stesso contenitore viene ricaricato ogni volta;
- ridurre l’impatto ambientale in quanto i detersivi Talibe sono ecologici;
- sostenere progetti del commercio equo e solidale, in modo particolare la salvaguardia della Foresta Amazzonica.
Un comune virtuoso, secondo noi, dovrebbe promuovere la riduzione degli imballaggi, continuando sulla strada dei distributori automatici di latte e acqua alla spina e sostenendo altre iniziative di questo tipo per tutti i prodotti che possono prevedere una vendita alla spina.
- Un Comune su due ruote
Ci permettiamo di elencare alcuni dei vantaggi che questo può comportare:
- una diminuzione del traffico a tutte le ore del giorno e della notte;
- la conseguente riduzione dell’inquinamento;
- la possibilità per i cittadini di godere appieno del proprio Comune;
- la possibilità per i ragazzi di raggiungere la scuola, il parco e gli amici autonomamente.
Suggeriamo al futuro sindaco di aderire al Manifesto delle Città Slow.
Nelle Città Slow:
- si attua una politica ambientale tendente a mantenere e sviluppare le caratteristiche del territorio e del tessuto urbano, valorizzando in primo luogo le tecniche del recupero e del riuso;
- si attua una politica delle infrastrutture che sia funzionale alla valorizzazione del territorio, e non alla sua occupazione;
- si promuove un uso delle tecnologie orientato a migliorare la qualità dell’ambiente e del tessuto urbano.
In questa sede ci permettiamo inoltre di suggerire al futuro sindaco di incentivare nelle famiglie l’uso dei mezzi pubblici, e in particolare l’utilizzo degli scuolabus o dei piedi bus nelle scuole.
Consideriamo un grande successo la riapertura del Parco Buzzaccarini e la sua gestione associativa e partecipata. Questo “polmone verde monselicense” deve costituire un fiore all’occhiello dell’amministrazione comunale, che invitiamo a promuovere al suo interno iniziative, e a dare la massima visibilità e il massimo appoggio a questo importante spazio della comunità.
- Un Comune sostenibile
Seppure alternativa, quella del Comes è una forma di commercio. La nostra Associazione ha però dimostrato nel tempo, attraverso una serie di incontri organizzati dalle diverse Botteghe del Mondo presenti nella Bassa Padovana, che il commercio equo può abbracciare, senza creare paradossi, tematiche come quella della sobrietà.
Sobrietà e consumi più sostenibili sono fondamentali per il rispetto di quei principi cari anche al commercio equo, come la tutela dell’ambiente, delle classi sociali più svantaggiate e in generale per una vivibilità e sostenibilità che ci consenta di vivere, tutti quanti, in maniera dignitosa nel “poco” spazio che il pianeta Terra ci offre, rispettandolo senza impoverirlo, per garantire la sopravvivenza delle future generazioni.
Crediamo che un sindaco virtuoso, e quindi un comune virtuoso, debba indirizzare la sua azione (e l’azione dei funzionari dei suoi uffici) nel rispetto di alcune semplici pratiche:
- eliminare gli sprechi di carta, luce, acqua ed energia negli uffici della PA;
- utilizzare il più possibile carta riciclata o almeno carta FSC - Forest Stewardship Council, preferendo comunque la riduzione del suo utilizzo, per esempio costituendo archivi telematici o, se necessario stampare, impostando la stampante in modalità fronte/retro;
- utilizzare lampadine a risparmio energetico e a led, rubinetti con frangi-flusso e doppio scarico per i sanitari;
- rispettare le buone prassi nella raccolta differenziata e potenziarla ulteriormente;
- porre attenzione alla regolazione del riscaldamento.
Ricordiamo che a risparmio energetico corrisponde risparmio economico.
E ancora:
- incentivare la diffusione di compostiere per il cosiddetto “scarto umido”, promuovendo i vantaggi ambientali ed economici dovuti al loro utilizzo (quali ad esempio la riduzione delle tasse sulla differenziata);
- educazione della cittadinanza alla riduzione degli imballaggi, al riciclo e al riutilizzo;
- promozione dell’utilizzo acqua “del sindaco”, tramite l’installazione di fontanelle pubbliche a 3 getti (acqua normale, gasata e fresca, vedi libro “Nostra Eccellenza” pag 36), vuoti a rendere e tassazione vuoti a perdere;
- attivare una serie di provvedimenti per rendere più efficiente la rete idrica e quella fognaria;
- incentivazione dei sistemi più efficienti di raccolta differenziata, con apertura di isole ecologiche per il conferimento di rifiuti speciali, prevedendo uno sconto sulla tassa rifiuti direttamente proporzionale alla quantità consegnata da ciascun cittadino;
- conversione degli automezzi comunali a metano, mentre per i nuovi prendere in considerazione l’acquisto di auto elettriche o ibride;
- installazione di pannelli fotovoltaici negli edifici comunali e contributi alle famiglie che vogliono investire nel fotovoltaico. Puntare al risparmio e all’efficienza energetica degli edifici anche attraverso importanti misure quali la sostituzione degli infissi e delle vecchie caldaie;
- nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni: previsione del doppio circuito, acqua potabile per gli usi alimentari e non potabile per gli altri usi, utilizzo dell’acqua piovana per gli sciacquoni, o quella dello scarico delle lavatrici;
- in generale, ispirarsi ai principi della bioedilizia per le nuove costruzioni (se necessarie) e le ristrutturazioni (preferibili).
Un’ amministrazione pubblica efficiente dovrebbe prevedere la figura di un consulente (formato tra il personale interno o assunto nel pieno rispetto della trasparenza della procedura di assunzione) in grado di analizzare la sostenibilità ambientale e la responsabilità sociale della pubblica amministrazione, redigendo una lista di soluzioni e di “buone pratiche” per i funzionari e gli amministratori:
- promuovere gli acquisti verdi, sia di beni (carta riciclata, carta igienica riciclata, prodotti sostenibili per l’ufficio in plastica riciclata, etc.) che di servizi, ovvero prevedere criteri aggiuntivi per gli appalti, che favoriscano collaborazioni con aziende virtuose che dimostrino di essere tali attraverso, ad esempio, le certificazioni (appalti verdi);
- procedere alla digitalizzazione delle procedure amministrative al fine di snellire e velocizzare la burocrazia;
- dimostrare una elevata responsabilità sociale nelle proprie politiche, sia nei confronti della cittadinanza (favorendo e preferendo il dialogo, il più possibile diretto, tra cittadini e amministrazione, per mezzo di incontri e consultazioni pubbliche) sia verso i propri funzionari (evitare forme contrattuali che favoriscono il precariato, tutela della maternità, etc.);
- istituire uno sportello informativo sulla sostenibilità, rivolto a cittadini ed imprese;
- redazione del bilancio di sostenibilità del Comune, strumento di comunicazione, rendicontazione e programmazione in grado di descrivere gli effetti delle politiche di sostenibilità adottate;
- effettuare un costante monitoraggio ambientale sul consumo del suolo, sul rischio idrogeologico e sul corretto smaltimento dei rifiuti tossici e pericolosi (quali ad esempio l’eternit), evitando che vengano abbandonati a cielo aperto.
A nostro avviso tutti questi obiettivi non possono prescindere da una corretta informazione e formazione dei cittadini e dei dipendenti comunali, al fine di rendere effettive tutte le buone prassi elencate e per diffondere questi comportamenti virtuosi.
In questo contesto ci permettiamo di inserire due ulteriori suggerimenti:
- istituzione e la diffusione di corsi per l’uso del software libero
che, a costi zero, consente l’accesso alle enormi risorse della Rete; l’utilizzo di software liberi (vedi Linux) nei computer della PA e degli istituti scolastici. Questo comporterà tra le altre cose una notevole riduzione dei costi; - il rifiuto di intrattenere collaborazioni e accordi di ogni forma e grado con le cosiddette “banche armate”, i cui sportelli sono presenti anche nel nostro territorio. La lista di queste banche è consultabile al sito: http://www.banchearmate.it/home.htm
- Un Comune sicuro
Pertanto sicurezza viene dalla presenza, in tutti i quartieri e le frazioni, delle Istituzioni, a partire dalla Scuola, dalla creazione e mantenimento di luoghi pubblici di aggregazione, dalla promozione di attività culturali e sportive .
Viene dalla promozione del confronto, delle conoscenze anche attraverso il perseguimento di obiettivi minimi come il potenziamento degli orari e dei servizi della Biblioteca.
Viene attraverso la riconquista di spazi e tempi dedicati a bambine/i, anziani, soggetti portatori di disabilità: dall’abbattimento delle barriere architettoniche che sono spesso i nostri marciapiedi alla possibilità per bambine/i, ragazzi/e, anziani di percorrere e vivere la strada come luogo sicuro e anche come luogo d’incontro, spazio ‘giocabile’.
Sicurezza è adoperarsi per eliminare le cause di emarginazione ed ingiustizia, muovendosi per garantire a tutti i diritti fondamentali quali il lavoro e la casa, non lasciandosi tentare da facili e demagogiche scorciatoie repressive.
Sicurezza è un ambiente salubre.
In questo contesto ci permettiamo di riconoscere l’importanza di due importanti istituti afferenti il Comune di Monselice: il Difensore Civico e la Commissione Pari Opportunità. Chiediamo a gran forza la massima visibilità di entrambi e la creazione dell’istituto del Pubblico Tutore per i minori.
In particolare chiediamo uno sforzo ed un sostegno alla Commissione Pari Opportunità affinché promuova all’interno del territorio comunale un’opera di monitoraggio del rischio che si sviluppino episodi di violenza contro le donne, di qualunque tipo, e una politica attiva di intervento sia in ambito educativo che di sensibilizzazione rispetto a queste tematiche, a cominciare dalle scuole di ogni ordine e grado del territorio.
Negli ultimi anni più volte la città di Monselice è stata “sporcata” da manifesti pubblicitari che hanno usato il corpo della donna, più o meno velatamente, per incuriosire il passante. Chiediamo al nuovo Sindaco, alla nuova amministrazione comunale e alla Commissione Pari Opportunità di prestare attenzione agli spazi pubblici e a non sottovalutare l’impatto che alcune pubblicità possono avere nel perpetrare stereotipi e visioni maschiliste del genere femminile.
- Un Comune amico di ambiente e animali
Quella di Monselice è però una zona fortemente inquinata, a causa della presenza dei cementifici e del traffico molto intenso.
Una sorveglianza attenta affinché non vengano superati i limiti di emissione imposti dalla legge, ma soprattutto la verità e trasparenza delle rilevazioni ed il continuo dialogo con la cittadinanza e con i comitati ambientalisti suoi rappresentanti sono per noi fondamentali nell’intento di creare una Monselice in cui poter vivere bene.
A tutto questo si deve accompagnare una politica che affronti a 360° la questione ambientale, dal punto di vista della tutela e della valorizzazione degli spazi verdi e la creazione di nuovi parchi e giardini.
Nel territorio comunale è presente un canile municipale. Al futuro sindaco chiediamo maggiore attenzione nei confronti di questa realtà, e una politica in generale attenta al rispetto di tutti gli esseri viventi, in contrasto con le attuali tendenze rivolte al disboscamento e alla diffusione e liberalizzazione sconsiderata della caccia.
Ci permettiamo ancora di suggerire la creazione di “un bosco in città”, particolarmente utile per almeno tre diverse ragioni:
- consente di rifornire le falde acquifere grazie alla permeabilità della terra, a differenza di quanto accade con l’asfalto;
- contribuisce alla diminuzione dell’effetto serra grazie all’assorbimento di CO2;
- contribuisce alla riduzione delle temperature estive, a differenza di asfalto e cemento.
La nostra Associazione crede fermamente che la massiccia cementificazione realizzata nel territorio comunale in questi ultimi anni abbia condotto in una direzione diametralmente opposta alla concezione di Comune vivibile e sostenibile che abbiamo tutti in mente e che ci permettiamo di delineare in queste poche pagine. Un Comune al quale tutti noi aspiriamo, che ci consenta di vivere bene oggi e di lasciare alle generazioni future un luogo sano e felice in cui vivere.
- Un Comune amico delle Associazioni
Chiediamo al futuro sindaco di impegnarsi nella creazione di uno spazio pubblico per le associazioni. Nel farlo ci permettiamo di suggerire la rivalorizzazione di spazi già esistenti, all’interno di una più ampia riqualificazione del patrimonio artistico monselicense.
In quanto Associazione di volontariato reputiamo penoso dover ricorrere ad estenuanti ed infinite burocrazie per riuscire a porre in essere le diverse iniziative culturali che ci prefiggiamo di realizzare. Essere volontari vuol dire dedicare il proprio tempo e le proprie energie nel portare avanti un progetto o una idea, una volta smessi i panni di lavoratore/trice, studente/ssa, etc. Crediamo fermamente nell’indispensabilità di un’ Amministrazione che sappia sostenere, appoggiare ma soprattutto DIALOGARE con le realtà associative e culturali del territorio. Un’Amministrazione lungimirante e illuminata nel considerare questo tipo di realtà come una grande risorsa. Un’ Amministrazione che metta a disposizione delle associazioni, dei comitati e dei gruppi informali tutte le risorse di cui dispone, visto che queste risorse comunque appartengono alla cittadinanza e a questa devono tornare arricchite del valore che le associazioni possono offrire.
Con risorse intendiamo solo in minima parte a quelle economiche. Molto di più contano le risorse umane, fisiche, la trasparenza nella gestione e un’ Amministrazione in grado di mettere in rete le varie realtà associative e culturali, artistiche, sportive e musicali.
- Un Comune di pace
Art. 2
Pace e cooperazione
- Il Comune, in conformità ai principi costituzionali ed alle norme internazionali che riconoscono i diritti innati delle persone umane, sanciscono il ripudio della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali e promuovono la cooperazione fra i popoli, riconosce nella pace un diritto fondamentale della persona e dei popoli.
- A tal fine il Comune promuove una cultura della pace e dei diritti umani mediante iniziative culturali e di ricerca, di educazione e di informazione, e con il sostegno alle associazioni che promuovono la solidarietà con le persone e con le popolazioni più povere.
- Il Comune promuove l'inserimento degli immigrati e dei rifugiati politici nella comunità locale rimuovendo gli ostacoli che impediscono alle persone dimoranti nel territorio comunale di utilizzare i servizi essenziali offerti ai cittadini.
- Il Comune, con riferimento alla "Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo" approvata dall'ONU, riconosce il valore della vita umana e promuove ogni iniziativa di concreta solidarietà verso ogni persona indipendentemente dalle sue condizioni fisiche, psichiche, economiche e sociali, dalle sue convinzioni politiche e religiose, dalla sua razza e dalla sua età.
Chiediamo inoltre al futuro sindaco, ai futuri assessori, alle forze dell’ordine e a tutti i funzionari comunali di rispettare questo fondamentale articolo e di realizzare delle politiche conformi se non superiori agli standard internazionali sui diritti umani sanciti dalle Nazioni Unite.
In particolare chiediamo con forza una politica sociale di accoglienza e integrazione delle realtà che al nostro Comune, ma ancor prima al nostro Paese, chiedono asilo o più semplicemente aiuto. Politiche che rispettino le diversità etniche, sociali e culturali e ne facilitino l’integrazione in un clima di pace e accoglienza alla luce del suddetto articolato, si troverebbero in armonia con le convenzioni e dichiarazioni internazionali col Diritto Internazionale dei Diritti Umani.
È evidente che molte passate e presenti politiche nel nostro Comune si sono spinte nella direzione opposta a quella cui noi auspichiamo e suggeriamo in questa sede. Al dialogo e all’accoglienza si sono sostituite violenza e violazione dei diritti fondamentali che appartengono all’umanità tutta, ghettizzazioni e false promesse che hanno causato sfiducia e ulteriori difficoltà da parte degli accolti, e perplessità se non addirittura pregiudizio e reazioni violente da parte di chi, se facilitato nella comprensione del fenomeno, avrebbe potuto e dovuto accogliere.
La speranza della nostra Associazione e di tutte le persone che rappresentiamo è quella di non vedere più ripetersi certe politiche, così legate a concezioni tribali del territorio e del lavoro, che male si conciliano con quella che è la nostra odierna realtà: una società globale in un mondo globalizzato, una società multietnica in cui all’integrazione (di una cultura nell’altra) deve poter prevalere il multiculturalismo, ovvero l’avvicinamento e affiancamento delle diverse culture, nel pieno riconoscimento della dignità, importanze e del valore di ciascuna.
Il fenomeno migratorio non è più, oramai da decenni, un fenomeno emergenziale, e numerosissime famiglie straniere sono ormai perfettamente inserite nel contesto culturale, sociale e lavorativo del nostro Comune come nei comuni di tutta Italia. Molti bambini e bambine, ragazzi e ragazze che frequentano le scuole del nostro Comune e ne vivono i suoi spazi sono nati in suolo italiano e non hanno mai o quasi mai visitato i paesi di origine della propria famiglia. Vivono in Italia e in Italia sono cresciuti, parlano italiano e si sentono totalmente o in parte italiani. Quando arriveranno alla maggiore età, però, a differenza dei loro coetanei, con i quali hanno condiviso moltissime esperienze di vita, non potranno esprimere la propria preferenza elettorale, non potranno partecipare attivamente alla vita politica di quel Paese, o di quel Comune, che conoscono e che li ha visti nascere e crescere. Come hanno fatto molti comuni in Italia, tra i quali il Comune di Borgo San Lorenzo (provincia di Firenze), chiediamo con forza al futuro Sindaco di attribuire la cittadinanza onoraria a tutti gli studenti nati e cresciuti in Italia, come segno di un processo che deve trovare eco in tutta Italia, concretizzandosi finalmente in veri e propri atti normativi.
In questo periodo di crisi economica, ma contemporaneamente sociale, umana e spirituale, è importante che l’istituzione pubblica affronti con i giovani le tematiche della cittadinanza, del multiculturalismo, dell’amministrazione della cosa pubblica, della partecipazione sociale e della cittadinanza attiva, affinché i giovani non si sentano lontani e abbandonati dalla politica, ma sappiano comprendere l’importanza della condivisione di ideali e della necessità che ciascuno “faccia la propria parte” (come il colibrì che vola verso l’incendio invece che scappare, portando nel becco una piccola goccia di acqua, che assieme a tante altre può salvare la foresta).
Ci permettiamo infine di suggerire la creazione di partenariati e gemellaggi con Paesi del Sud del mondo.
In conclusione
UN COMUNE SENZA CONFINI
Un Comune che pensa alla differenza di genere e alla diversità come una possibilità per una nuova e più fruttuosa convivenza civile, come lo sviluppo di un pensiero che sappia vedere e rispettare i propri confini, ma sia in grado di superarsi e mescolarsi con l’altro.
Un Comune costruttore di ponti per una nuova cultura di interazione tra i generi e tra i popoli in cui ognuno possa sentirsi cittadino di Monselice e, insieme, del mondo intero.
Il tema dell’interculturalità è oggi una questione decisiva vista la centralità dei fenomeni migratori e del confronto tra
culture in questa fase dello sviluppo della società italiana e mondiale. E’ una questione decisiva anche nel nostro territorio. Allora si può scegliere di essere un territorio vasto (tanti territori diversi) come segno di uno sconfinamento cercato per rendere ancora più ricca l’esperienza di noi stessi e del mondo.
È necessario sviluppare azioni positive e buone pratiche in favore delle giovani generazioni, delle donne e degli uomini che hanno le loro radici i questo territorio o che, perché migranti, le stanno ponendo qui; pratiche che
facilitino la capacità di relazionarsi dando spazio all’ascolto, perché, attraverso l’ascolto dell’altro, arriviamo a noi stessi; pratiche che consentano di accettare e attraversare – standoci con pazienza – lo smarrimento, la mancanza, la difficoltà a capire per cercare insieme lo spazio della libertà responsabile e della dignità di ciascuno.
Pratiche che costituiscano concrete possibilità di promozione della sicurezza con gli strumenti non delle inferriate o
delle ronde che creano muri, ma con quelli del potenziamento degli spazi di aggregazione e confronto in ogni quartiere, del sostegno e della promozione della vita associativa perché l’agire cooperativo è la garanzia di una sicurezza a misura d’uomo fondata sul rispetto dell’altro, sull’aiuto e il sostegno reciproco; promozione
della lotta alla discriminazione sia essa legata al genere, all’età, alla provenienza sociale o culturale perché ciascuno possa trovare adeguati spazi di ascolto e di sostegno per la piena realizzazione del proprio progetto di vita.
Auspichiamo che la nuova Amministrazione comunale sappia indirizzare le proprie politiche in questo senso. Da parte nostra continueremo a valutare con questo metro le politiche comunali passate, presenti e future.