Questo video ci mostra da dove arrivano la maggior parte dei fiori che si vendono in Europa, e dunque in Italia.
http://www.youtube.com/watch?v=meWTuKxYbGU&feature=player_embedded#! Questa, invece, la campagna Fiori e Diritti: http://www.fioriediritti.org/
(tratto dalla Mailinglist di Agices)
L'Istituto degli studi sullo sviluppo dell'Universita' del Sussex ha condotto una ricerca per accertare gli effetti del sistema del Commercio Equo e Solidale. Il Regno Unito offre una grande fetta di mercato ai prodotti del Commercio Equo e Solidale: al momento circa una banana su tre proviene dal Fair Trade. I risultati dello studio sono prevalentemente positivi e hanno mostrato che i progetti del Commercio Equo migliorato la qualita' di vita dei produttori e dei lavoratori nelle aree di competenza. In particolare, il beneficio principale consiste nell'opportunita' di costituire aziende collettive e assicurare prezzi giusti. Qui trovate i risultati della ricerca (in inglese): http://www.ids.ac.uk/news/ids-research-examines-the-impacts-of-fair-trade-for-producers-and-workers
Il Colibrì, grazie alla rete VenetoEquo, ha partecpato al corso di formazione di Agices, dal 27 al 29 gennaio. Ecco il resoconto.
Si è concluso ieri il corso di formazione “Nel cuore dell’equo”, organizzato da Agices con la collaborazione della Cooperativa Unicomondo di Vicenza ed il Centro di Produttività Veneto della Camera di Commercio vicentina, che ci ha ospitati. Tre intense giornate di approfondimento, che hanno visto la presenza di importanti relatori e di oltre venti corsisti, provenienti principalmente da realtà di Commercio equo del Veneto, ma anche dall’Emilia Romagna e dall’Umbria. Una platea giovane (e quasi completamente al femminile), con la presenza di qualche irriducibile a ricordarci che siamo il risultato di un lungo cammino. In seguito all’apertura ufficiale del corso da parte della coordinatrice di Agices Eleonora Dal Zotto, ed i saluti ufficiali del direttore del Centro Produttività Veneto, si sono presentati i venticinque partecipanti al corso. La prima parte della giornata è stata dedicata ad un rapido ripasso della storia del Commercio equo in Italia, excursus che non solo è stato tutt’altro che banale e ripetitivo, ma soprattutto è servito a ricordare ai più il significato del lavoro che quotidianamente viene svolto nelle Botteghe e nelle Centrali, l’incontro con i produttori ed il dialogo con i clienti, insomma, l’importanza dell’attività che la nostra rete equa e solidale continua a portare avanti con determinazione ed entusiasmo. Questo importante ruolo è spettato ad Alessandra Governa, coordinatrice del Comitato Progetti di CTM Altromercato, che a partire dalla definizione di Commercio equo data dalla Carta Italiana dei Criteri, ci ha guidati verso la dimensione internazionale, la storia del nostro movimento, il funzionamento della filiera e quindi non solo il ruolo delle Centrali d’importazione e delle Botteghe, ma anche la certificazione Agices e soprattutto i destinatari finali di tutto il nostro agire, coloro i quali restano i beneficiari principali del nostro lavoro: i produttori del Sud del Mondo. Alessandra ha dato loro voce riportando alcuni dei commenti e delle esternazioni delle quali lei stessa è stata testimone, e che è bello ricordare anche in questa sede: “E’ un mercato sicuro, siamo pagati di più, la coop è nostra, ci teniamo, il fair trade ci dà una possibilità che altrimenti non avremmo” (Progetto Sidama, Etiopia), “E’ bello quando venite qui, perchè vuol dire che non siamo soltanto una mail o una telefonata” (Ebuyango, Kenya). E molte altre ancora. Al termine di un buffet ristoratore, il corso è ripreso con il secondo intervento della giornata, quello dedicato alle forme societarie e giuridiche, argomento più tecnico ma ugualmente importante e arricchente, che ha visto nuovamente la partecipazione di un formatore di grande esperienza: l’Avvocato Giovanni Paganuzzi, vicepresidente della Coop Chico Mendes di Milano e di Altreconomia. In seguito ad una corposa illustrazione della differenza tra le diverse forme giuridiche delle imprese lucrative e non lucrative, siamo passati alla spiegazione di cosa sono le cooperative, quanti e quali tipi di cooperative esistono ed il loro funzionamento. I corsisti hanno portato a casa una nutrita varietà di informazioni, che l’Avvocato Paganuzzi ha saputo arricchire con la propria esperienza personale e con una serie di importanti consigli per le cooperative di commercio equo già esistenti (64 iscritte Agices nel 2011, divise in cooperative di tipo A, B e altre cooperative) e per le realtà che forse un giorno lo diventeranno (sempre iscritte ad Agices, nel 2011 le associazioni erano 26). E’ stata Eleonora Dal Zotto ad aprire la seconda giornata del corso, con il compito di spiegare alla platea che cos’è il sistema di certificazione. Queste prime tre ore del sabato sono state rilevanti sotto differenti aspetti: per aver dato ai corsisti la possibilità di fare un viaggio all’interno del complesso mondo delle certificazioni di prodotto (per esempio il marchio Fairtrade, ma anche quelli sui prodotti bio) e di sistema (i vari ISO, SA etc), e di comprendere l’importanza di Agices e del suo ruolo pionieristico in quanto sistema di garanzia, tanto da diventare un esempio per il WFTO, ovvero l’Organizzazione che a livello mondile riunisce le realtà di Commercio Equo e Solidale. Nella seconda parte della giornata molti corsisti hanno dovuto rispolverare, non senza traumi, vecchie riminescenze di ragioneria: grazie a Laura Agnoletto è stato possibile comprendere l’importanza della lettura del Bilancio ed in generale dell’attività economica delle Botteghe, per saper leggere i numeri come fossero delle informazioni indispensabili a valutare il grado di sostenibilità della nostra realtà di COMES, e come è possibile fare per migliorare. Indubbiamente, e non senza perplessità da parte degli stessi corsisti, nel corso si è parlato tanto di contabilità, di sostenibilità economica, di forme giuridiche, di tutti quegli aspetti, dunque, che riguardano più il commercio che l’equosolidale. Elementi che però non possono essere considerati secondari, perchè la sostenibilità delle Botteghe e la loro esistenza è l’unico modo per soddisfare le richieste di mercato dei produttori, punto di riferimento e fine ultimo dell’attività di ogni realtà del Commercio Equo e Solidale. Ciò non significa che l’aspetto più puramente economico e di profitto possa in qualche modo intaccare o prendere il soppravvento rispetto alla dimensione culturale, umana ed etica delle realtà COMES italiane, come bene ha saputo spiegarci Maria Teresa Pecchini, presidente di Ravinala, attraverso un viaggio che ci ha portati dal Madagascar a Reggio Emilia. Un viaggio immaginario per noi, ma reale per questa centrale che da oltre 25 anni coopera con l’isola africana, ponendo una particolare attenzione alla dimensione umana e alla valorizzazione non solo dei produttori ma anche di tutte le persone che gravitano attorno a Ravinala e alle sue Botteghe, aspetto essenziale che ci è stato ricordato anche da Alberto Anfossi, del CdA di CTM Altromercato, il quale ha puntato il focus in particolare sull’importanza della suddivisione dei ruoli e dei compiti all’interno delle realtà COMES. A conclusione della terza ed ultima giornata di corso, i relatori hanno preso posto accanto ai corsiti, per dare modo al dialogo e allo scambio reciproco di prendere il via. Questo ha consentito anche ai corsisti, che nel frattempo avevano avuto modo di conoscersi e parlare delle loro diverse realtà, di scambiare osservazioni, ragionamenti e buon prassi, arricchite dalle testimonianze di Marta Fracasso, responsabile dell’area Formazione di Unicomondo. Tre giornate di formazione che sono riuscite a farsi davvero spazio un pò di più nel “cuore” dell’equosolidale italiano, con relatori d’eccezione che hanno regalato ai corsisti importanti consigli, forse sdoganando la reticenza nel parlare di denaro, offrendo quindi spunti utili e importanti anche a chi nel commercio equo si impegna da anni, e che, assieme a tutti i volontari e ai lavoratori che gravitano attorno alle Botteghe e alle Centrali, è e resta comunque il vero organo pulsante del Commercio Equo e Solidale italiano.
Da sabato 4, e per tutto il mese di Febbraio, la Bottega "Il Colibrì" diventa la sede dello sportello per la Campagna di Obbedienza Civile (www.acquabenecomune.org), per la difesa del risultato referendario e l'eliminazione della remunerazione del capitale investito che ancora grava sulle nostre bollette e sulle nostre tasche!
Potete firmare i reclami (che saranno presentati al CVS) nei seguenti giorni: LUNEDì dalle 9:30 alle 12 SABATO dalle 9 alle 12, dalle 16 alle 19
Di seguito riporto il comunicato che Fairtrade Italia ha mandato alle realtà di VenetoEquo, tra le quali Il Colibrì, per esprimere la propria poszione sullo scisma equosolidale americano:
Cari Tutti della rete Veneto Equo, come sapete il 2 Gennaio è uscito un servizio su Repubblica con alcune notizie sulla rottura intervenuta con Fairtrade Usa e l' uscita di questo soggetto da Fairtrade International, consorzio internazionale di certifiicazione, garanzia ed implementazione dei Fairtrade Standards che opera con circa 1000 realtą di produttori del Sud del Mondo in 65 paesi, e di cui Fairtrade Italia e il socio italiano. Come Fairtrade Italia in merito alla vicenda abbiamo pubblicato un comunicato sul nostro sito : http://www.fairtradeitalia.it/ che vi invitiamo a leggere e pubblicare . |
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Agosto 2024
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