(da www.pensareperstorie.it)
Un prete islamico, un mullah, sta cavalcando sul suo cammello nel deserto quando vede tre uomini e dei cammelli in lontananza. Li raggiunge e li saluta, chiedendo loro la ragione di tanta tristezza. "Nostro padre é morto". "Questo é molto triste ma sicuramente Allah lo ha accettato.Vi deve aver lasciato qualcosa". "Ci ha lasciato quello che possedeva, questi 17 cammelli e ci ha chiesto di spartirli tra noi. Il fratello più vecchio dovrebbe avere metà dei cammelli, il secondo un terzo e l'ultimo un nono. Abbiamo provato a dividerli tra noi ma ci é risultato impossibile con 17 cammelli". Il prete comprende il problema, aggiunge il suo cammello e comincia a dividere: la metà di 18 é nove; un terzo é sei; un nono é due. 9+6+2=17. A questo punto salta in groppa al suo cammello e si allontana. MORALE: se sai essere generoso con gli altri, la vita saprà essere generosa con te “Terra Equa - Il commercio equo e solidale in Emilia Romagna” Presenta:
DAVVERO SERVE UN COMMERCIO PIU’ EQUO?
Il commercio equo in Italia ha superato i 25 anni di età, molti lo conoscono, diversi vi si identificano. Ma se ne sente veramente il bisogno? Serve ai produttori? Serve ai consumatori? Influisce sulle regole che strutturano il nostro sistema economico? Influisce sui comportamenti dei consumatori?
Giovedì 28 giugno 2012 alle ore 18.00 presso il Camelot cafè - Parco Urbano G. Bassani Ne parleranno: Monica di Sisto: giornalista sociale ed esperta di commercio internazionale ed autrice del libro “Un commercio più equo, un ‘piccolo potere da prendere sul serio’. La scommessa del fair trade italiano raccontata in prima persona plurale” (Ed. Altraeconomia). Marco di Tommaso: Docente ordinario di “Economia e Politica Industriale” ed “Economia e Politica dello Sviluppo” presso la facoltà di Economia e Commercio, dell’ Università di Ferrara e membro dell’Unita Tecnico-Scientifica del Ministero degli Esteri che supporta le attività del Tavolo intergovernativo Italia-Cina. David Cambioli: Presidente di altraQualità cooperativa di commercio equo e solidale di Ferrara e consigliere AGICES (Assemblea generale Italiana del Commercio Equo e Solidale).
A seguire verrà offerto un rinfresco a base di prodotti del commercio equo
Per informazioni: altraQualità scrl tel.0532 978893
Giornata Regionale del commercio equo e solidale
Desideri ricevere la nostra newsletter? Richiedi di essere inserit* nella mailing list scrivendo a ilcolibri.monselice@gmail.com! Carissimi/e Colibrì, soci/e e sostenitori/trici, tutti abbiamo visto quello che sta succedendo a Gaza; il conflitto tra Israele e la Palestina è una situazione complessa sotto tutti i punti di vista per quanto riguarda il diritto di tutti i popoli a poter abitare in pace in un territorio. E’ evidente, però, che chi oggi sta pagando un prezzo altissimo alle logiche internazionali del profitto e della guerra sono i Palestinesi tanto che un appello di giuristi a livello internazionale evidenzia come si possa parlare di "crimini di guerra" e di "terrorismo di stato" da parte israeliana. I media presentano la vicenda come un conflitto irrisolvibile tra due parti uguali, ma non lo è. Gli attacchi degli estremisti palestinesi contro civili innocenti non sono mai giustificati e l'antisemitismo di Hamas è disgustoso. Ma questi estremisti rivendicano legittimazione dal combattere l'oppressione grottesca portata avanti da decenni da Israele. Al momento Israele occupa, colonizza, bombarda e attacca una nazione legalmente libera, riconosciuta dalle Nazioni Unite, e ne controlla l'acqua, il commercio e i confini: ha creato la prigione all’aperto più grande del mondo e poi l’ha isolata. Ora, mentre cadono le bombe, le famiglie non hanno letteralmente alcuna via di fuga. Sono crimini di guerra che non accetteremmo da nessun’altra parte: perché accettarli in Palestina? Mezzo secolo fa Israele ed i suoi vicini arabi sono entrati in guerra e Israele ha occupato la Cisgiordania e Gaza. Spesso ai conflitti seguono delle occupazioni, ma nessuna occupazione militare dovrebbe diventare una tirannia lunga decenni che incoraggia e avvantaggia solo gli estremisti che usano il terrore per colpire i civili. E chi soffre? La maggior parte delle famiglie da entrambe le parti che vogliono solo libertà e pace. In questa situazione così drammatica vogliamo diffondere l'appello del MINISTERO DELLA SANITA' PALESTINESE, il quale richiede con URGENZA a tutti i cittadini e alle istituzioni preposte di contribuire al sostegno economico di queste popolazioni e alla raccolta di farmaci, materiali medico- sanitari e all'invio di medici e di infermieri professionali. La Bilancia di Este insieme alle Botteghe del mondo della bassa padovana si sono attivate con iniziative di informazione e sensibilizzazione alla cittadinanza e con questa newsletter Il Colibrì desidera invitare tutti i nostri amici e simpatizzanti a contribuire economicamente ed, eventualmente, a prendere contatto con medici e farmacisti della vostra zona – presentando la lista dei farmaci – per raccogliere il possibile. Nell'allegato troverete la lista dei farmaci, i dati per il versamento del contributo e ulteriori dettagli logistici. - - - - - - - - - - - - - - - - - -
Per metter fine alle violenze in Medio Oriente serve un’azione non violenta: i nostri governi e le nostre aziende continuano a commerciare e investire nel conflitto, ma possiamo contribuire a farla finita spingendo le banche, i fondi pensione e le imprese più importanti a ritirare i loro investimenti dall'occupazione. Sappiamo che può funzionare: il governo israeliano ha tremato quando 17 paesi UE hanno approvato le linee guida per sconsigliare di investire negli insediamenti illegali, e quando i cittadini olandesi sono riusciti a convincere il fondo pensionistico PGGM a ritirarsi dagli investimenti nell'occupazione, hanno scatenato una tempesta politica. Forse non sembrerà un metodo diretto per fermare le uccisioni di questi giorni, ma la storia dimostra che far salire il costo dell’oppressione può portare alla pace. Chiediamo a 6 tra le banche, i fondi pensione e le aziende più importanti di ritirare gli investimenti da aziende e progetti che finanziano gli insediamenti illegali e l'occupazione: potrebbero farlo se tutti insieme li metteremo sotto pressione. Sarebbe un duro colpo per l'economia israeliana e potremmo mandare a monte i piani degli estremisti che sfruttano politicamente questo inferno: Se riusciamo ad organizzare il più grande appello globale per chiedere a queste società di tirarsi fuori dal business dell'occupazione, dimostreremo che il mondo non vuole più essere complice di questo bagno di sangue. Il popolo palestinese chiede al mondo di sostenere questa soluzione, appoggiata anche dagli israeliani progressisti. Uniamoci a loro: https://secure.avaaz.org/it/israel_palestine_this_is_how_it_ends_3b/?bVhJAab&v=43463 Ognuno di noi puòfare la propria parte, come il piccolo colibrì, basta davvero poco... Grazie! Desideri ricevere la nostra newsletter? Richiedi di essere inserit* nella mailing list scrivendo a ilcolibri.monselice@gmail.com! Cari amici de “Il Colibrì – tutti i colori del mondo”, eccoci alla seconda newsletter per presentarvi ciò che l'associazione propone e promuove. Questa volta vogliamo parlare di acqua, un bene preziosissimo per tutti gli esseri viventi... Siamo stai chiamati a votare al referendum nel giugno 2011 per difendere questo bene, perché l’acqua è un bene comune e un diritto umano universale. Un bene essenziale che appartiene a tutti. Nessuno può appropriarsene, né farci profitti. All'epoca il governo aveva, invece, deciso di consegnarla ai privati e alle grandi multinazionali. Chi ha votato per proteggere questo bene ha permesso di impedire tutto ciò. Con la pubblicazione, in data 20 luglio 2011, del Decreto del Presidente della Repubblica n. 116 è stata sancita ufficialmente la vittoria referendaria e l’abrogazione della norma che consentiva ai gestori di caricare sulle nostre bollette anche la componente della “remunerazione del capitale investito”. Se non saranno le istituzioni a far rispettare l’esito del referendum, saranno le cittadine e i cittadini a farlo. Per questo il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, a cui aderiscono oltre 80 reti nazionali, più di 1000 realtà territoriali e centinaia di Enti locali, hanno lanciato la campagna di obbedienza civile: ovvero il rispetto della volontà popolare eliminando il profitto dalle bollette. Perchè una campagna di "obbedienza civile" La “remunerazione del capitale investito”, che è pari al 7% della sommatoria degli investimenti effettuati nel periodo di affidamento al netto degli ammortamenti, nella generalità dei casi, incide sulle nostre bollette per una percentuale che oscilla, a seconda del gestore, fra il 10% e il 20%. Il referendum era stato proposto per far valere un principio chiaro: nella gestione dell’acqua non si devono fare profitti! E la risposta dei cittadini (95,8% a favore della cancellazione del profitto) non lascia alcun dubbio sull’opinione, praticamente unanime, del popolo italiano. Oggi, i gestori del servizio idrico italiano hanno ignorato con pretestuose argomentazioni l’esito referendario. Questo non può essere accettato! Perciò si chiede a tutti i cittadini italiani utenti del servizio idrico di aderire alla campagna di “obbedienza civile”. In cosa consiste la campagna di "obbedienza civile" La campagna di “obbedienza civile” consiste nel pagare le bollette, relative ai periodi successivi al 21 luglio 2011, applicando una riduzione pari alla componente della “remunerazione del capitale investito”. E’ stata chiamata di “obbedienza civile” perché non si tratta di “disubbidire” ad una legge ingiusta, ma di “obbedire” alle leggi in vigore, così come modificate dagli esiti referendari. Lo scopo principale della campagna di “obbedienza civile” è ottenere l’applicazione del risultato che è inequivocabilmente scaturito dai referendum. Con la mobilitazione attiva di centinaia di migliaia di cittadini si vuole attivare una forma diretta di democrazia dal basso, auto-organizzata, consapevole e indisponibile a piegare la testa ai diktat dei poteri forti di turno. Questa campagna consiste nel ricalcolare le tariffe idriche eliminando la componente di costo della “remunerazione del capitale investito”. L'obiettivo è di coinvolgere milioni di cittadini-utenti nel ricalcolo della propria bolletta idrica per spingere i gestori ad “obbedire” all’esito referendario . Con questo messaggio desideriamo cogliere l'occasione per ricordare come praticare l'auto- riduzione, nel rispetto degli esiti del referendum. Occorre A) revocare la domiciliazione bancaria, per chi ha delegato la banca o la posta a pagare la bolletta (può farlo solo l'intestatario della bolletta andando in banca o in posta e compilando un apposito semplice modulo); la bolletta successiva vi arriverà direttamente a casa. B) compilare e firmare il reclamo-istanza di rimborso al Centro veneto servizi (Cvs) e portarlo: a) (soluzione più semplice e gratuita) a uno degli sportelli (botteghe del commercio La Bilancia a Este, Il Colibrì a Monselice, Millesoli a Conselve, o la sede di Adl Cobas a Ca' Oddo) che ne raccoglieranno un certo numero, li consegneranno ai comitati provinciali organizzatori della campagna che provvederanno a loro volta a consegnare i modiuli di reclamo direttamente al Cvs; b) (soluzione che richiede tempo e gratuita) direttamente al Cvs, avendo cura di andare con 2 copie del modulo (una resterà al Cvs e l'altra – su cui va richiesto il timbro per ricevuta – rimarrà all'intestatario) c) (soluzione che richiede tempo e soldi) spendendo il modulo di reclamo con raccomandata con ricevuta di ritorno. C) compilare un nuovo bollettino di conto corrente postale, indirizzato al Cvs (il numero di conto corrente si trova nella bolletta che vi sarà nel frattempo arrivata a casa), con l'importo in scadenza autoridotto per la quota del 16,16% (quota pari alla remunerazione del capitale investito) e la causale seguente: adesione campagna di obbedienza civile + numero della bolletta e codice utenza (copiati dalla bolletta in scadenza) D) comunicare a uno degli sportelli i propri dati (nome e cognome, numero utenza, numero di cellulare, e-mail) in modo da poter essere contattato in caso di bisogno e in modo da consentire ai comitati per l'acqua di avere il quadro delle autoriduzioni. Gli utenti in difficoltà con la procedura possono rivolgersi direttamente agli sportelli, mentre chi fa da solo è invitato a comunicare comunque il suo nominativo e l’adesione, scrivendo a acquabenecomunepd@gmail.com. Presso la Bottega Il Colibrì e le altre sedi indicate potrete trovare il volantino che riassume in modo chiaro e sintetico la campagna di “obbedienza civile” e copia del modulo di reclamo indirizzato al Centro Veneto Servizi, oltre che un fac-simile del bollettino. Ora tocca a noi, facciamo in modo che il risultato del referendum 2011 sia rispettato attraverso questa campagna...ogni colibrì può fare la propria parte! Vi aspettiamo in Bottega! Desideri ricevere la nostra newsletter? Richiedi di essere inserit* nella mailing list scrivendo a ilcolibri.monselice@gmail.com! Durante un incendio nella foresta, mentre tutti gli animali fuggivano, un colibrì volava in senso contrario con una goccia d'acqua nel becco. "Cosa credi di fare!" Gli chiese il leone. "Vado a spegnere l'incendio!" Rispose il piccolo volatile. "Con una goccia d'acqua?" Disse il leone con un sogghigno di irrisione. Ed il colibrì, proseguendo il volo, rispose: "Io faccio la mia parte!" Cari amici, benvenuti a “Il Colibrì – tutti i colori del mondo” e grazie per il tuo interesse per la nostra associazione: con questa prima newsletter desideriamo presentarci e presentare le nostre attività. L’Associazione “Il Colibrì – tutti i colori del mondo” nasce nell’aprile del 2004 dal fruttuoso incontro tra due realtà di volontariato già attivi sul territorio: una di studenti che realizzavano manifestazioni e sit-in per la pace (erano gli anni dello scoppio delle guerre in Afghanistan e Iraq) e l’altra di donne di una frazione di Monselice, che da anni si conoscevano e si impegnavano nella scuola, nella parrocchia e nella vita! Diverse le età, ma identici gli entusiasmi, così nasce la nostra Associazione, e subito la nostra Bottega “Il Colibrì”, in Via Roma 26. In questa location oltre ai prodotti del commercio Equo abbiamo inserito anche altri prodotti per noi importanti: bibliotequa, seitan, tofu e detersivi alla spina! L'associazione promuove il Commercio Equo e Solidale attraverso la vendita di artigianato e alimentare, provenienti dai Paesi del cosiddetto Terzo Mondo, per mezzo della Bottega "Il Colibrì" . Il COMMERCIO EQUO E SOLIDALE è una rete di organizzazioni non a scopo di lucro, gestite da volontari. Il suo obiettivo è aiutare i Paesi del Sud del Mondo ad uscire dalla povertà e dallo sfruttamento che subiscono. I prodotti del commercio equo vengono acquistati direttamente da produttori di Paesi del Sud del Mondo; è garantito loro un pagamento equo , che permetta una vita dignitosa; sono assicurati contratti a lungo termine, assistenza tecnica e finanziaria. Nelle Botteghe del Mondo puoi trovare prodotti artigianali e alimentari importati direttamente da Paesi del Sud del Mondo, secondo i criteri del commercio equo e solidale: un pagamento equo garantito ai produttori, per consentire loro una vita dignitosa; nessuno sfruttamento del lavoro infantile; rispetto dell’ambiente; nessuna intermediazione orientata al profitto; finanziamento dei servizi sociali per chi produce; trasparenza nel calcolo dei prezzi. Oggi la nostra Bottega è una delle più colorate e profumate di Monselice! I colori delle stoffe del Bangladesh, della pietra saponaria del Kenya, dei batik dello Zambia, dei giochi dello Sri Lanka. I profumi della buccia d’arancia colombiana, delle spezie dall’Asia, dei tè dall’India e dei caffè dall’America Latina e dall’Africa. E molto altro ancora! La nostra Associazione è completamente composta da volontari, e la Bottega vive dal 2004 grazie alla continua disponibilità e solerzia di tutte le persone che nel tempo hanno dedicato una piccola o grande parte del proprio tempo libero in attività che vanno dall’apertura quotidiana del negozio alla contabilità, dalle bomboniere ai laboratori nelle scuole, dagli eventi pubblici agli ordini dei prodotti e la gestione del magazzino, oltre al rapporto con le Istituzioni, le scuole e i sostenitori. L'Associazione inoltre propone laboratori nelle scuole sui temi del consumo critico, dello sviluppo sostenibile, e di molte altre questioni care al Commercio Equo. Molti sono anche gli eventi pubblici e aperti alla cittadinanza che l'Associazione realizza, anche collaborando con le altre Botteghe del Mondo. Grazie al Commercio equo e solidale la nostra Associazione è parte di una rete internazionale di realtà che promuove giustizia economica e sociale per i produttori dei Paesi economicamente più poveri. Il Commercio equo li aiuta a crescere, a svilupparsi, e sono molti i casi di piccoli produttori che hanno iniziato ad esportare grazie al Comes e ora sono pienamente inseriti nel mercato nazionale ed internazionale. L'associazione promuove e sostiene progetti di cooperazione internazionale per favorire lo sviluppo locale, la sostenibilità delle produzioni, il microcredito. Attualmente Il Colibrì promuove e sostiene il progetto di una giovane Ong dell'Uganda, Arise and Shine, per la costruzione di una casa famiglia e di una scuola, che permetta un futuro migliore a tanti bambini vulnerabili. Anche tu puoi fare la tua parte, come il piccolo colibrì, basta davvero poco, lo sai? Ti aspettiamo in Bottega... A presto! |
CollaboraL'associazione ha bisogno dell'aiuto di volontari! Vorresti partecipare ai nostri eventi? Avresti del tempo libero da investire nella nostra bottega? Scrivici! ilcolibri.monselice@gmail.com
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Novembre 2023
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